Perchè T. rex NON È il più feroce animale mai esistito

Share on:

E perchè quando leggi “Scoperto animale X, era il più feroce mai esistito” faresti meglio a chiudere tutto…

Le scienze naturali e in particolare la paleontologia non sono particolarmente in voga tra la stampa generalista. Così, quelle poche volte che vengono trattate lo si fa in maniera approssimativa cercando di stupire il lettore con titoli roboanti o catastrofistici anche perchè il giornalista in questione non ha le competenze per comprendere a pieno di cosa sta scrivendo.

Quante volte ci è capitato di leggere che il nuovo dinosauro appena scoperto è il più feroce, il più letale, il più pericoloso e, ciliegina sulla torta, lo era più del T-rex (sì scritto proprio così, l’errore almeno in questo caso è voluto NDR). Questo è sbagliato sotto vari punti di vista. In primis nessun team di ricerca fa alcun accenno a queste caratteristiche quando pubblica l’articolo scientifico di turno sulla nuova scoperta in questione. Quindi se l’esperto che ha studiato il fossile non si esprime sulla cosa, non ha senso che un giornalista che ne sa poco o nulla possa farlo. Quindi la fonte non è affidabile.

T. rex ritratto nella sua attività preferita, ruggire ferocemente alle telecamere!*

In secondo luogo è effettivamente possibile non solo attribuire queste caratteristiche ad un fossile, ma anche poterne misurare l’intensità in modo da poterne fare una classifica? I resti degli organismi estinti che abbiamo a disposizione per ricostruire com’era la flora e la fauna nel passato per definizione non sono completi, sono “resti” per l’appunto. Certo, si possono ottenere molte più informazioni da uno scheletro articolato che da un frammento isolato, ma si tratta pur sempre di fossili, non di animali in vita. Quando ammiriamo una ricostruzione in vivo paleoartistica, che si tratti di un disegno o di un documentario, stiamo sempre avendo a che fare con un insieme di ipotesi suffragate da una serie di evidenze più o meno robuste; qualsiasi caratteristica non misurabile direttamente sul fossile nel migliore dei casi è una stima plausibile. Perfino una cosa apparentemente concreta come le dimensioni possono essere falsate da deformazioni del terreno avvenute in milioni di anni.

Il cranio del Tyrannosaurus FMNH PR 2081 (Sue), notare quanto sia stato deformato!

Insomma, la grande differenza tra un animale di oggi e uno estinto è che il primo è un’ entità concreta, l’altro un’ impotesi scientifica che spiega nel migliore dei modi i fossili che le attribuiamo. Se misuriamo la velocità di un ghepardo o la forza del morso di un coccodrillo stiamo rilevando dei dati concreti; se leggiamo che Tyrannosaurus rex era l’animale terrestre col morso più potente mai esistito invece abbiamo a che fare con una stima verosimile che si basa su dati concreti misurabili, i fossili, e una serie di formule matematiche ricavate dagli animali odierni.

Immagine tratta dall’articolo scientifico “Estimating maximum bite performance in Tyrannosaurus rex using multi-body dynamics” del 2012

Ora, fino a quando si cerca di quantificare caratteristiche definite dalle leggi della matematica e della fisica siamo ancora nell’ambito del possibile, a patto che ci siano dei dati adatti da cui partire. Ma come si può anche solo pensare di quantificare caratteristiche più astratte come la ferocia? Aggettivi che può avere senso attribuire ad un animale, ma che non sono definiti da un punto di vista scientifico e di conseguenza non si possono misurare in maniera obiettiva in un animale vivente e a maggior ragione in uno estinto.

Mettiamo quindi da parte la scienza per passare all’aspetto linguistico, col quale un giornalista o un appassionato hanno sicuramente più familiarità.

T. rex ritratto nella sua seconda attività preferita: cacciare a bocca spalancata in favore di camera!*

Prendiamo la definizione di ferocia, in questo caso riporto quella del dizionario Treccani “Animali (o bestie) f., i maggiori carnivori, che vivono allo stato selvatico (come i leoni, le tigri, ecc.), e assalgono e divorano anche l’uomo”. Ora, visto che si tratta di una definizione non scientifica sicuramente ci saranno delle variazioni passando da un dizionario ad un altro, ma il concetto di fondo sarà lo stesso. Sarà feroce qualsiasi animale di grandi dimensioni carnivoro e selvatico che potrebbe assalire e divorare l’uomo. Si può cercare di capire cosa è più o meno feroce partendo da questa definizione? Per esempio un leone sarebbe più o meno feroce di uno squalo bianco? Sono entrambi grandi carnivori obbligati, quindi non si nutrono attivamente di piante, nessuno dei due è addomesticato ed entrambi se decidessero di attaccare un uomo potrebbero ucciderlo e divorarlo. Ergo nessuno dei due può essere, secondo questa definizione, più feroce dell’altro. Sarebbe come avere davanti un tavolo di legno e una sedia di legno e dover decidere quale dei due è più legnoso. E se la cosa non è fattibile tra due animali odierni, figurarsi se prendiamo in considerazione quelli estinti.

Tyrannosaurus che frantuma il cranio di un Triceratops by Brian Engh. Sfortunatamente l’immagine è resa molto meno truculenta dalle piume del predatore.*

Ma visto che qui a Paleo-Nerd siamo abituati ad avere a che fare col passato perchè non fare un passo in più? D’altronde l’italiano “feroce” deriva dal latino “fĕrox“, che significato aveva questo aggettivo per gli antichi? Se riferito agli animali “indomito, feroce, focoso, selvaggio”. In questo caso l’attenzione è posta sul fatto che la belva in questione non è addomesticabile, non si piega all’uomo. Non a caso anche la parola “fièra”, che deriva dal latino “fĕrus” singnifica proprio “animale selvatico che è insieme feroce e di grossa mole” (tratto sempre dal dizionario Treccani NDR).

Le tre fiere che appaiono ne “La Divina Commedia” di Dante

Ma so già quello che alcuni stanno pensando. Si parla di “maggiori carnivori”, “grossa mole”. Ergo l’animale più grande tra quelli feroci è anche il più feroce! Uhm, no, non è così che funziona. Se hai questa caratteristica, insieme alle altre precedentemente elencate rientri nel concetto di animale feroce, ma non è che se ne hai di più sei più feroce! Semplicemente sei l’animale feroce più grande. Così come una montagna è un “rilievo della superficie terrestre che supera i 600 metri”, se ho due montagne una di 700 e l’altra di 1000 metri non è che una è più montagna dell’altra, semplicemente una delle due montagne è più alta.

La cima del monte Everest in tutta la sua montagnosità!

Infine, se proprio volessimo dire che l’animale feroce più grande è anche il più feroce con ogni probabilità possiamo scartare tutti i dinosauri predatori. L’odierna balenottera azzurra è un animale carnivoro capace di porre fine a milioni di vite in pochissimi secondi (il krill di cui si nutre può comprendere fino a decine di migliaia di piccoli crostacei per metro cubo di acqua, non sono forse animali anche loro?), è sicuramente ben più grande di qualsiasi teropode e potrebbe tranquillamente uccidere un uomo, anche in maniera del tutto involontaria, con un banale colpettino di pinna.

Il più grande predatore vivente, la balenottera azzurra

Lo scopo di questo articolo non era sminuire il fascino ferale del predatore, ma piuttosto far capire quanto sia sbagliato sia da un punto di vista scientifico che linguistico un atteggiamento così radicato negli articoli sui dinosauri dedicati al grande pubblico. Ovviamente nessuno pensa che i predatori chiedano gentilmente alla prede se possono essere mangiate ma è intrinseco nella natura stessa e nelle necessità degli animali che da una parte ci sarà chi dovrà uccidere per sopravvivere e dall’altra chi dovrà difendersi. D’altro canto nemmeno gli animali estinti così come quelli odierni passavano tutta la loro esistenza a combattersi a vicenda.

Tyrannosaurus si aggira tranquillo emergendo dalle nebbie della storia by Mark Witton

Tyrannosaurus proprio in funzione di essere il “non plus ultra” per antonomasia è sempre buttato in mezzo quando si tratta di parlare di preistoria diventando spesso un’unità di misura per il nuovo animale di turno che diventa un competitore per questo o quel primato. E se la nuova specie non ha particolari caratteristiche si può sempre giocare la carta della sua parentela più o meno lontana con la lucertola tiranna.

Il fascino dei dinosauri è che sono stati animali incredibili ma che hanno davvero calcato il nostro pianeta. Piuttosto che fermarci a degli stereotipi penso che sia nell’interesse di ogni appassionato emozionarsi ed accogliere ogni nuova scoperta per quello che è perchè aggiunge un nuovo piccolo tassello all’enorme mosaico della nostra conoscenza della vita sulla Terra.

*Tutte le didascalie con asterisco erano volutamente ironiche

Previous

GORGOSAURUS (PNSO, 2023)

PNSO YANGCHUANOSAURUS MAGNUS: immagini e link d’acquisto

Next

Lascia un commento