GORGOSAURUS (PNSO, 2023)

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Nel 1902 lo scrittore e sceneggiatore scozzese J.M. Barrie creò il personaggio di un bambino che non cresceva mai: Peter Pan. Anche Gorgosaurus può essere considerato un teropode che non cresce mai: non perché raggiungesse la maturità senza sviluppare i tratti adulti, come i moderni axolotl, ma perché, a causa della fama di alcuni storici montaggi di esemplari immaturi, viene frequentemente rappresentato così perfino quando l’illustratore intende raffigurare un esemplare adulto. Non aiuta il fatto che lo skeletal di Scott Hartman, facilmente rinvenibile su Google, rappresenti anch’esso un esemplare immaturo (e il dr. Hartman lo scrive a chiare lettere).

È solo con il film Walking With Dinosaurs 3D (2013) che Gorgosaurus sembra scrollarsi di dosso questa scomoda iconografia: il “Gorgon” del film è stato realizzato prendendo come riferimento l’olotipo, un esemplare adulto. Quindi anche il modello PNSO, uscito dieci anni più tardi, raffigurerà un Gorgosaurus adulto? Andiamo a vedere.

Alla sua uscita, il Gorgosaurus PNSO aveva suscitato qualche perplessità per le sue proporzioni. Il cranio, in particolare, non sembrava assomigliare particolarmente a quello di Walking With Dinosaurs 3D, che da dieci anni a questa parte è come tutti raffigurano Gorgosaurus. E l’impressione è corretta: non combacia con il cranio di un Gorgosaurus completamente sviluppato, come TCMI 2001.89.1. Invece, combacia perfettamente con quello di ROM 1247, un animale di circa sei metri. Tra l’altro, una scansione di questo cranio è stata caricata dal WitmerLab sul sito web Sketchfab (un visualizzatore di modelli 3D), e lo scultore PNSO potrebbe averlo facilmente usato come riferimento.

E allo stesso modo combaciano con con ROM 1247 le proporzioni: i Tyrannosauridae iniziano la loro storia evolutiva, nel Campaniano, come animali spiccatamente cursori. Si dibatte sul fatto che gli adulti – animali del peso di svariate tonnellate, e le cui specializzazioni dovevano convivere con la stazza raggiunta – fossero altrettanto svelti, ma gli esemplari più giovani, decisamente meno massicci, conservavano appieno i tratti da velocista. Questo trend è esacerbato al massimo in Tyrannosaurus, in cui l’adulto mostra una tale disparità morfologica con il giovane che questo non veniva riconosciuto come Tyrannosaurus e veniva variamente classificato in altri generi (come Nanotyrannus, Stygivenator, Dinotyrannus). Se confrontiamo il modello PNSO con il montaggio di ROM 1247 esposto al Royal Ontario Museum, vediamo che ha la stessa testa piccola e gambe lunghe che avevano suscitato perplessità all’inizio.

Quindi il Gorgosaurus PNSO rappresenta non un esemplare pienamente sviluppato. Le ragioni per questa scelta possono essere il desiderio di differenziarlo maggiormente dal modello di Albertosaurus uscito solo una settimana prima. Le differenze tra Gorgosaurus e Albertosaurus visibili una volta coperto lo scheletro con i tessuti molli sono – per quanto possiamo saperne – relativamente poche: un metodo semplice per distinguerli è che Gorgosaurus ha un cranio più rettangolare, mentre in Albertosaurus il muso è arcuato (piuttosto drammaticamente in almeno un esemplare).

Per quanto riguarda il resto, il modello mostra la solita attenzione dei modelli PNSO: all’interno della bocca sono scolpite le aperture delle coane, è presente la cloaca, il collo è adeguatamente robusto e le pieghe della pelle seguono il movimento (particolarmente evidente quando si confronta il lato destro con il sinistro) e negli arti anteriori il secondo dito è più lungo del primo, come in gran parte dei teropodi predatori (il terzo dito, invece, è stato perso nei Tyrannosauroidea più derivati). Particolarmente interessante è la posizione in cui lo scultore ha rappresentato l’arto anteriore che, invece che penzolare come in altre ricostruzioni, è parzialmente ritratto lungo i fianchi.

Un tratto che distingue Albertosaurus e Gorgosaurus dai loro parenti è una coda di circa una decina di vertebre più corta di quella degli altri Tyrannosauridae, come si vede in un esemplare ben conservato (TMP 91.36.500). La coda del modello PNSO appare di un paio di centimetri troppo lunga rispetto a quanto ci si aspetterebbe sulla base di questo fossile. Potrebbe trattarsi di un marginale errore dello scultore, oppure di una scelta deliberata. Esistono due esemplari di Leptoceratops (CMN 8887 e CMN 8888) che mostrerebbero variabilità nella lunghezza della coda, ma bisogna dire che non sono stati studiati per verificare che non sia stata ricostruita in uno dei due, e comunque si tratta di animali al capo opposto dell’albero evolutivo dei dinosauri.

Il Gorgosaurus PNSO presenta un leggero overbite, come alcuni dei precedenti modelli. In questo caso la discrepanza potrebbe essere imputabile a difficoltà tecniche nella resa dell’articolazione, essendo il cranio più piccolo di quello dei tre Carcharodontosauridae PNSO più recenti (Giganotosaurus, Meraxes, Mapusaurus).

In conclusione, accettando che il modello non rappresenta un esemplare pienamente sviluppato e quindi non sarà in scala con gli altri Tyrannosauridae PNSO (ma neanche Lythronax lo è), il Gorgosaurus è una raffigurazione fedele di un esemplare piuttosto noto e ben studiato.

BIBLIOGRAFIA

Holmes T.; Holmes L.; Skrepnick M. Meat-Eating Dinosaurs: The Theropods. Enslow Pub Inc, 2001. 128 pp. da archive.org

Snively E.; Russell A.P. (2007) Functional variation of neck muscles and their relation to feeding style in Tyrannosauridae and other large theropod dinosaurs. The Anatomical Record Advances in Integrative Anatomy and Evolutionary Biology, 290: 934-957

Voris J.T.; Zelenitsky D.K.; Therrien F.; Ridgely, R.C.; Currie P.J.; Witmer L.M. (2021) Two exceptionally preserved juvenile specimens of Gorgosaurus libratus (Tyrannosauridae, Albertosaurinae) provide new insight into the timing of ontogenetic changes in tyrannosaurids. Journal of Vertebrate Paleontology, 41:6, DOI: 10.1080/02724634.2021.2041651

WitmerLab

Si desidera inoltre ringraziare gli utenti del server Discord Theropoda 2.0

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